mercoledì 31 dicembre 2008

...e poi il "?"


Un altro anno è passato e come sempre ha registrato dei cambiamenti, positivi e non, individuali e globali. Questa non è la sede adatta per fare retorica politica, tantomeno il sottoscritto ha le capacità e la voglia per farla, al limite posso tirare delle somme parziali e sentirmi soddisfatto della mia vita impostata sulla base di certe concezioni morali, in cui lo spiritualismo e il rispetto, comunque, del prossimo e di se stesso costituiscono le solide fondamenta della mia casa. Una condizione, questa, raggiunta senza non pochi errori, rammarichi e sacrifici, ma pur sempre un'evoluzione, la maturazione di un uomo? Forse!
E se tutti ponessimo il rispetto dell'individuo come regola prima? E se tutti misurassimo la nostra esistenza e quella degli altri con un metro che derivi dal cuore e non dal denaro? Il valore del denaro consiste nell'arte di mantenere povero il nostro vicino e di potere sugli esseri umani. Ma il potere del denaro è sempre imperfetto e incerto; ci sono molte cose che con esso non possono essere raggiunte, altre che con esso non possono essere mantenute. Molte gioie possono essere date a uomini che non possono essere comprati col denaro, e molte lealtà trovate in coloro che con esso non possono essere compensati.
Qui a Pechino, dove accoglieremo qualche ora prima o dopo il nuovo anno, tra le sferzate di un vento gelido, la consueta ed intima carezza invernale di questa città, il tempo è pur sempre relativo e fuggevole; il cielo è uguale per tutti, ma continuano ad esserci disuguali coltivazioni sullo stesso appezzamento di terra, ci sono molti idiomi diversi, ma il sole è lo stesso per tutti, abbiamo un solo mondo da abitare, ma continuiamo a credere nelle diversità.
In questi giorni di riflessione pensavo che bisognerebbe tracciare una linea, dividere in due la storia cinese e cancellare tutto quello che è accaduto prima del 1978, hanno in cui è iniziata la politica cinese di apertura e riforma. L'attuale generazione, che rappresenta in fin dei conti la nazione stessa, è figlia di questi soli ultimi trent'anni. Così, aprendosi per forza di cose all'estero, è arrivato di tutto. Ora la solita epidemia che noi occidentali conosciamo bene, ossia un mix di classi, ricchezza e arrivismo, si sta diffondendo anche qui. Il denaro ha cominciato a cambiare le menti e soprattutto i valori fondamentali della vita, e non mi riferisco ad alti livelli, ma alle persone comuni, ovviamente con le mille sfaccettature e le regole da applicare ancora, oggi come allora, al termine "persona comune".


Auguri di buon anno
Quel che è stato è stato, quel che sarà......

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